venerdì 3 aprile 2009
Un futuro monastico per un antico, bellissimo monastero olivetano?
Rassegna Stampa
a cura dell'Ufficio Stampa della Diocesi di Padova
«I monaci torneranno lassù». L’ambizioso progetto del parroco di Castelnuovo sui Colli Euganei.
E’ don Luigi Goldin, parroco di Castelnuovo, il presidente pro tempore della Fondazione costituita con l’ambizioso obiettivo di ricostruire il complesso monastico olivetano di San Giovanni Battista del Monte Venda. Operazione che prevede una spesa di 24 milioni di euro ed è già oggetto di un disegno di legge bipartisan firmato da 29 deputati di entrambi gli schieramenti. «Dirò tutto la prossima settimana - taglia corto don Luigi -. Spiegherò ogni cosa». Don Luigi Goldin si limita a ricordare che l’iniziativa, per quanto l’impatto sull’opinione pubblica sia stato quello di un fulmine a ciel sereno (e abbia già suscitato più di qualche perplessità), ha radici lontane. «Non è certo nata ieri - dice il prete -. E’ l’associazione “Amici del Venda”, già protagonista del recupero delle celebrazioni del 24 giugno (culminanti con la processione da Castelnuovo alla sommità del monte, ndr), il motore di tutto. C’è un forte sentimento di devozione popolare alla base del progetto. Ricostituire la comunità monastica in cima al Venda è tutt’altro che un’utopia. E ricordo anche che è stato per la sensibilità di alcuni politici di ieri, come l’allora Presidente della Repubblica Antonio Segni, se dal Venda negli anni Sessanta non sono stati cancellati anche i pochi ruderi rimasti dell’ex monastero».
La Fondazione è costituita da cinque membri: vi fanno parte l’abate emerito di Santa Giustina, Dom Innocenzo Negrato, l’avvocato Marco Bellagamba, il dottor Giulio Sanavio e il professor Ermenegildo Semenzato.
Don Luigi Goldin, originario di Schiavonia d’Este, è una vocazione adulta. Dopo aver ricoperto incarichi nel settore amministrativo della Curia, è diventato anche cappellano militare. Tutt’oggi svolge un ruolo di coordinamento fra i cappellani militari a livello regionale. Parroco dinamico, attivo, intraprendente. Anche l’aver riportato i fedeli di Castelnuovo sopra il Venda a cadenza fissa ogni 24 giugno per lui è stata una sfida vinta. Don Luigi ha una notevole capacità di mobilitazione, specie se a ispirarlo sono grandi visioni evocative del passato, viste nell’ottica della devozione popolare. Il ricordo della plurisecolare attività monastica sul Venda, cessata solo nel 1916, evidentemente lo ha colpito molto. Come ha colpito molto quanti credono nel faraonico progetto.
Renato Malaman
Fonte: Ufficio Stampa della Diocesi di Padova - via Vescovado, 29 - 35141 Padova - tel. 049.8771755
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