venerdì 8 maggio 2009

Un messaggio dal Padre Postulatore, Dom Réginald Grégoire


Carissimi lettori,
il Padre Abate Generale ci prega di pubblicare nel nostro blog questo intenso messaggio, quasi una sorta di "testamento" del carissimo Padre Postulatore Dom Réginald Grégoire, al termine della sua memorabile impresa: la Canonizzazione del nostro Fondatore, da lui perseguita con singolare determinazione appena il Capitolo generale della nostra Congregazione, nel 1998, gli chiese questo arduo e delicato servizio. Credo che tutti noi monaci e monache di Monte Oliveto siamo rimasti impressionati e commossi nel vedere il Santo Padre alzarsi appena il nostro Padre Postulatore si avvicinava, sorridente e deferente al contempo, al suo trono, durante la Messa di Canonizzazione. Un momento intensissimo e toccante, in cui con orgoglio, gioia e riconoscenza ciascuno di noi, attraverso il padre Réginald, era quasi "a tu per tu" col Papa! Che altro aggiungere? Grazie Santo Padre Benedetto! Grazie per sempre e ancora una volta grazie Padre Réginald! Grazie per sempre da tutta la nostra famiglia monastica di Monte Oliveto!
Ecco qui il suo messaggio:

30 aprile 2009.
Ai confratelli monaci benedettini olivetani.
Cari confratelli,
La celebrazione della canonizzazione è conclusa. Nella mia funzione di Postulatore, invio alcune riflessioni personali, che sono il punto finale di un impegno accettato nel 1998.
Bernardo Tolomei, per decisione infallibile del Vicario di Cristo, è ufficialmente santo, dal 26 aprile 2009, alle ore 10.35. Per sempre. Con gioia indicibile, i presenti hanno ascoltato la voce del nostro amato Papa. In quell’istante, dopo una timida pioggia, il sole si è acceso. Il cielo si univa all’esultanza della terra. In Paradiso, nel gruppo dei santi, santa Francesca Romana accoglieva il suo padre, san Bernardo Tolomei. Privatamente ho ringraziato il Pontefice, che mi ha detto: “Era tempo di canonizzarlo”; l’ultima parola pontificia è stata “Pregate per me”; ho risposto: “Padre Santo, lo facciamo ogni giorno”.
A quel momento ho percepito chiaramente che san Bernardo ni stringeva la mano. Un’ identica sensazione era stata avvertita in Concistoro (21 febbraio 2009) quando Benedetto XVI aveva comunicato la sua decisione di procedere alla canonizzazione. San Bernardo mi ha confortato, dicendomi: “Sei un confratello che mi vuole bene”. Un istante di illuminazione spirituale ha cancellato 10 anni di tormentato percorso processuale. La mia commozione era intensa. Ad ogni tappa, santa Francesca Romana mi era stata sostegno; La invocavo all’inizio del Processo diocesano (Genova 2002); La invocavo per raccogliere il giudizio positivo dei Consultori Teologi (2008). Ora era presente, spiritualmente, con noi e con l’intera Congregazione Benedettina di S.Maria di Monteoliveto.
Spesso, in questi 10 anni di Processo canonic, ho trascorso gran parte della notte in preghiera e in “lectio divina”, per ottenere il superamento di ostacoli che hanno periodicamente rallentato il ritmo della Causa. Mi univo spiritualmente alla preghiera notturna dei miei amici monaci certosini debitamente informati. Non mi sono mai scoraggiato. L’itinerario è stato accettato con una serenità continua; inizialmente non immaginavo che sarebbero stati necessari 10 anni di lavoro, cioè oltre 100 sedute di lavoro presso la Congregazione delle Cause dei Santi, con ogniqualvolta circa due ore di confronto e di discussione. Il mio arrivo mensile in quella Congregazione è stato umoristicamente definito da un funzionario “una persecuzione”. Bisognava infatti dimostrare l’interesse della Congregazione benedettina olivetana per il buon esito del Processo. La diplomazia e la tenacia sorridente sono state efficaci. Gli incontri vaticani più significativi furono sempre puntualmente segnalati al Rev.mo P.Abate Generale, con apposito messaggio di posta elettronica. Tornato in monastero, riflettevo e redigevo i carteggi da consegnare in Congregazione delle Cause dei Santi per ulteriori confronti e approfondimenti; alcuni di questi nuovi carteggi furono stampati. In complemento a quanto già narrato da d.Placido Lugano, la storia della Causa è stata redatta per L’Ulivo.
Dopo le predette sedute di lavoro, andavo all’Archivio Segreto Vaticano, alla ricerca di documenti olivetani primitivi, eventualemente conservati nei carteggi dei Papi di Avignone (secolo XIV). Questi 349 “Registri avignonesi” sono massicci registri, ognuno di circa 1000 fogli pergamenacei, consultabili in DVD. Ho gia rintracciato il testo originale di una Bolla inviata a Bernardo il 21 gennaio 1344; ora, cerco altri documenti nei 2749 “Registri Vaticani”, che sono la copia dei “Registri Avignonesi”; il lavoro è complesso, perché i testi non sono inseriti in ordine cronologico o in ordine tematico o in ordine dei destinatari. Occorono occhi buoni e pazienza.
In funzione di Postulatore, affezionato ai santi, esprimo alcune considerazioni che avrei desiderato comunicare a voce, ma l’occasione non si è presentata.
1. San Bernardo sia sempre presente e attivo in ognuno di voi e nelle vostre comunità. Prendete note delle “grazie ricevute”; sollecitate eventuali miracoli , da registrare attentamente e completamente.
2. Le vostre comunità siano centri di devozione ai santi Benedetto e Bernardo. Nella celebrazione eucaristica in particolare, nei vari canoni, citate sempre “ i nostri santi padri Benedetto e Bernardo”, per analogia con alcune altre Congregazioni benedettine. Insistere sulla fisionomia benedettina della Congregazione di S.Maria di Monteoliveto non è superfluo
3. Quando le cose non vanno “nel verso giusto” nella vostra vita personale o comunitaria, ricorrete a san Bernardo, coinvolgetelo sempre. Dopo tanti secoli la sua presenza attiva presso Dio è stata riconosciuta dal Papa Benedetto XVI. Pur essendo Fondatore e Padre, Bernardo sia, in qualche modo, un Fratello maggiore che ci da una mano. Prego per voi e con voi; vi chiedo soltanto di ricordarmi nelle vostre preghiere quando sarà concluso il mio pellegrinaggio terrestre.
Sono felice di essere stato lo strumento della Provvidenza con voi e per voi. Vedere il volto del Santo sulla facciata della Basilica di S.Pietro in Vaticano, è stata una grazia unica, il punto di arrivo di una speranza, un incontro che aspettavo dal 1998, una felicità soprannaturale. Tutto era pronto del 3 luglio 2008, giorno del riconoscimento pontificio del miracolo. Si è dovuto poi aspettare la convocazione del Concistoro (21 febbraio 2009), durante il quale il Papa ha indicato la data di canonizzazione. Gli avevo scritto un suggerimento: canonizzare Bernardo nell’anno commemorativo della canonizzazione di Francesca Romana, per non essere costretti a celehrare il prossimo 19 agosto 2009 un beato Bernardo, virtualmente santo. Il Santo Padre ha acconsentito, e pertanto ha proceduto alla canonizzazione il 26 aprile 2009, senza rimandare alla canonizzazione di altri beati il prossimo 11 ottobre 2009. Il 19 agosto 2009 la Congregazione benedettina di S.Maria di Monteoliveto celebrerà esultante di gioia la prima celebrazione solenne in onore di san Bernardo Tolomei.
Prossimamente leggerete la Bolla di canonizzazione, il cui inizio latino è il versetto evangelico “Maiorem caritatem”. Senza costituire una documento storiografico, la Bolla (Lettera Apostolica) è un breve riassunto spirituale e storico del messagio vitale di s.Bernardo. Gli storici, che sono spesso anche collaboratori de L’Ulivo, si dedicheranno all’analisi interpretativa di una esistenza che comporta ancora alcuni elementi insicuri, riferiti dalla documentazione agiografica e cronacistica.
Concludendo, ripeto ciò che ho affermato rapidamente in conclusione della messa solenne di ringraziamento (27 aprile 2009). “Nessuno si vanta di essere cristiano, o monaco, o sacerdote; non mi vanto di essere stato Postulatore”. Da monaco, ho l’ umile soddisfazione di aver portato a termine tutte le mansioni affidatemi; in particolare, non potete immaginare la mia felicità di avere concluso positivamente una Causa degna di interesse e di rispetto. Dopo la fioritura di santi monaci medievali, s.Bernardo è il primo benedettino canonizzato del terzo millennio. Ringraziamo il Signore per averci dato un Santo da invocare e da imitare nella vita quotidiana. Alleluia. Alleluia. Alleluia.
d. Réginald Grégoire

Nessun commento:

Posta un commento