lunedì 30 novembre 2009
Una riflessione del Padre Abate Generale dopo il Convegno romano dedicato a Santa Francesca Romana
DOPO IL CONVEGNO INTERNAZIONALE, ROMA 19-21 NOVEMBRE 2009
DEDICATO A
LA CANONIZZAZIONE DI SANTA FRANCESCA ROMANA
SANTITÀ, CULTURA E ISTITUZIONI A ROMA
TRA MEDIOEVO ED ETÀ MODERNA
Ho sentito il bisogno di mettere in iscritto per condividerlo quanto ho provato al termine del Convegno, e che, per mancanza di tempo, non ho potuto condividere con i presenti neanche durante il omento in cui tutti i convegnisti si sono radunati intorno alla tomba di santa Francesca Romana per una breve preghiera di lode e di intercessione. Sentimenti preminenti nel mio animo: mi sono sentito gratificato dai contenuti e dallo svolgimento del Convegno Internazionale pienamente: ero molto ansioso e preoccupato per varie motivazioni fino al suo inizio. L'altro sentimento, ma molto più di un sentimento di per sé transitorio, è una profonda gratitudine alla Professoressa Signora Alessandra Romagnoli! Perché?
Spesso il Signore mette nella strada della nostra vita, e ci fa incontrare persone che veramente fanno molto di più che aiutarti: ti rivolgi a loro ed essi si appassionano così tanto che realizzano molto al di là di quello che ti aspetti.
Come sulla via della santificazione di San Bernardo, il Signore ha fatto incontrare alla nostra Congregazione padre Reginald Gregoire, così per concludere al meglio le manifestazioni organizzate dalle consorelle di Tor de’ Specchi e di noi monaci Olivetani per celebrare il quarto centenario della canonizzazione di Santa Francesca Romana, il Signore ha messo sulla nostra strada la competente professoressa Romagnoli.
La professoressa Alessandra, con la collaborazione indispensabile del nostro grande storico padre Giorgio M. Picasso, ha organizzato questo convegno al meglio. Anche quello che poteva sembrare una complicazione: il cambiamento giornaliero della sede, in fondo si è rivelata un'esperienza arricchente.
Un riconoscimento grato va a chi ha organizzato la parte logistica del convegno: vitto, alloggio e trasferimenti al nostro dom Giacomo Economo Generale della Congregazione. Sono sicuro che i relatori sono rimasti soddisfatti.
Mi sento riconoscente anche verso l'onorevole Gianni Letta, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, che ci ha ottenuto il patronato del governo per il convegno, con un discreto finanziamento.
Naturalmente, la nostra riconoscenza più sentita va soprattutto verso il buon Dio, datore di ogni dono. È bene tenere presente che le celebrazioni liturgiche in onore della Santa si ripercuotono nell'eternità. Un Convegno, anche attraverso gli Atti (che saranno pubblicati appena possibile) prolunga nel tempo, nella storia, nelle generazioni che si succedono la conoscenza della Santa e di tutto quello che la vita e le opere di Santa Francesca Romana ha suscitato nella spiritualità, nella cultura, nell'area del sociale, ma anche promuove e stimola l'approfondimento di alcuni aspetti della personalità della Santa e magari la revisione di alcuni giudizi su alcuni eventi che la riguardano.
Per questo, in un certo senso, sarebbero state incomplete le iniziative per celebrare questo quarto centenario, se non ci fosse stato questo convegno, che ha visto tante personalità sapienti e competenti i quali ci hanno fatto riflettere su Francesca Romana e su quanto è connesso con lei; in particolare sul patrimonio artistico, così importante; proprio nel giorno conclusivo del Convegno il Santo Padre si è ritrovato con gli artisti in Vaticano per dare il proprio omaggio all'arte e riconoscerne la grande importanza, anche per la Chiesa.
Concludo citando ciò che il comitato scientifico si era proposto nell'organizzare il Convegno Internazionale: com'è stato scritto nel libretto introduttivo al quarto centenario: “Il quarto centenario può costituire l'occasione opportuna per allargare gli orizzonti dell'indagine ad altri aspetti perché saranno al centro del Convegno Internazionale che si svolgerà a Roma nell'autunno. L'impegno del comitato scientifico è rivolto a promuovere nella ricerca, identificando nuove prospettive storiografiche fra medioevo e età moderna, con una particolare attenzione alle vicende del culto, alle vicende storiche dell'istituto fondato dalla Santa. Attraverso la grande icona devozionale di Francesca è possibile infatti riscoprire una parte importante della vicenda culturale religiosa artistica di Roma”.
Penso che tutti i partecipanti al Convegno saranno del parere che questi obiettivi sono stati raggiunti e tutti, ne siamo stati arricchiti non solo culturalmente, ma anche nello spirito, per una migliore comprensione della realtà, e una più accurata conoscenza della Santa.
P.S. L’Osservatore Romano del 23-24 novembre 2009 ha dedicato due articoli al nostro Convegno Internazionale.
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